ESTAR

Gli ingegneri di ESTAR hanno lavorato tutta la notte tra giovedì e venerdì scorsi per mettere in salvo numerosi apparecchi, tra cui 8 ecografi nuovissimi acquistati con i finanziamenti del PNRR e altre apparecchiature eletto-medicali.

Francesca Gavazzi, ingegnere biomedico del Dipartimento Tecnologie Sanitarie con sede nell’ospedale S. Stefano di Prato, è rimasta tutta la notte per mettere al sicuro le apparecchiature nei reparti, così da evitare il blocco  dell’attività di assistenza ai pazienti: “La prima cosa che ho fatto è stato mettere al sicuro gli ecografi, i monitor per i parametri vitali, i pulsossimetri e i defibrillatori DAE, poi l’acqua è salita troppo e ho dovuto fermarmi”. L’acqua era alta circa 120 cm al picco e ha invaso tutto il sotterraneo dell’ospedale, dove erano presenti anche i depositi e i laboratori di manutenzione elettromedicali di ESTAR.

Da ieri, tutti i colleghi di Prato insieme a quelli di altre sedi giunti per dare una mano, si sono potuti riattivare per ripulire e per mettere al sicuro tutto ciò che si è salvato.

In questo momento si sta procedendo alla messa in sicurezza degli apparecchi non coinvolti e nella giornata di ieri è stata effettuata la rilevazione di tutti gli apparecchi andati distrutti nei vari magazzini presenti nel piano interrato per poter consentire alla Direzione della AUSL Toscana Centro di quantificare i danni.

Per le attività di manutenzione fin da venerdì sono state date indicazioni alla ditta appaltatrice per non bloccare le attività.

Massimo Braganti, Direttore generale di ESTAR si unisce al ringraziamento del Direttore del Dipartimento delle TS di ESTAR Marco Niccolai: “Grazie ai colleghi delle Tecnologie Sanitarie, che hanno lavorato e stanno ancora lavorando con attività straordinarie, per preservare un patrimonio importante della sanità pubblica: le apparecchiature, uno strumento essenziale di diagnosi e cura per i pazienti”.